In seguito all’autodenuncia di ieri che parlava dei grandi misteri del parto vi narrerò le mie infantili perplessitudini.
Anni 90′ Casa mia era un magico mondo popolato da due genitori alternativi, mio padre oggi sarebbe una via di mezzo tra un folle e un maschio tossico ed essendo del sud, il termine utilizzato in casa per nominare chi era effeminato o divergeva dagli standard di mascolinità era “ricchiun’ “, utilizzato comunque da lui in modo non lusinghiero.
Nel quartiere popolare del profondo nord, dove vivevo, c’era un travestito (passatemi la poca precisione) che cuciva i suoi vestiti da cerimonia e sfilava con il suo compagno in strada. Lui vestito da sposa e l’altro da sposo.
Per me, giovane ottenne loro erano innamorati e sposati.
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