L’altro giorno, mentre scrivevo della mia” piromania sbadata” costatami un accappatoio e una tazza del water nuovo, ho pensato che, effettivamente, di problemi con il fuoco ne ho avuti parecchi nell’arco della mia diversamente giovane vita.
Un episodio in particolare, mi sovviene alla mente ogni volta che vedo la vecchia gatta di mia madre, che ha spento la sua dodicesima candelina, perciò ancora viva e in salute. Lo premetto per quietare gli animalisti, visto che mi aspetto commenti di sfregio alla fine del racconto ( giustamente aggiungerei)
Chi ha un gatto sa che puoi comprare ventimila cuccette, ma andrà sempre a dormire dove cacchio gli pare. Ed è questo il caso della Giuggiola, che periodicamente cambia giaciglio senza logica di comodità.
In quel periodo si era presa bene nel dormire in quella sottile fetta di banco cucina che separa il lavandino dal piano cottura. Ci si metteva solo alla sera, quando sapeva che nessuno usava la cucina e poteva sonnecchiare indisturbata.
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