Qualche anno fa vado a fare un test drive. Salgo a bordo, nel lato passeggero si posiziona il ragazzo della concessionaria (lo chiameremo Mario) e dietro mia matreh.
Comincio il giro, quando a un certo punto Mario nota un cane che pascola sull’erba di un marciapiede in una zona costituita prevalentemente ad aziende e molto trafficata. Lo vedo ma non ci do peso e vado dritto. “Ma che bel cane! ma che ci fa qua? Certo che se avessi accostato.. avremmo potuto controllare la targhetta! magari alla rotonda torna indietro che controlliamo”. “Ma veramente? Ok”. Mi invita a premere il gas per raggiungere la povera bestia, si lancia fuori dal veicolo per qualche coccola. “Ma deve essere spazzolato! Comunque c’è un numero di telefono nella targhetta!”.
Purtroppo però il momento coccole si interrompe da una serie di insulti che riceviamo dai poveri autisti in disappunto per il mio parcheggio: all’uscita di una rotonda e decisamente in mezzo alla carreggiata.
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