Sabato, tardo pomeriggio leggermente alcolico, mi metto a scavare per nessun motivo fra gli sms vecchissimi. Trovo il numero di un ragazzo con cui ho chattato per mesi 4 ANNI fa, ci siamo visti per un favoloso weekend e poi nel giro di pochi giorni è scomparso nel nulla. L’ho bloccato su WhatsApp, bloccato il n di telefono e ci sono onestamente rimasta male, mai capito perché. Ma la vita continua.
Mercoledì apro gli sms per vedere una roba di una consegna. Trovo un messaggio suo, proprio del sabato: “Ciao, come va? Come stai?”
Gelo. Quante possibilità ci sono che dopo 4 anni mi scriva proprio il giorno in cui io ho guardato l’ultimo messaggio che ci eravamo scambiati?
Penso di avere un’energia interiore pazzesca, una telepatia, qualcosa di potentissimo che pochi al mondo hanno.
Presa dall’orgoglio, gli rispondo: “Chi sei?”
Mi risponde: “Chi sei tu? Mi hai scritto SMS, ho provato a mandarti messaggi su WhatsApp e non ti arrivano…”
Momento di sgomento. Suspence. E poi, la presa di coscienza arriva come uno schiaffo in faccia.
Gli avevo mandato io il messaggio “Ciao come stai” e dopo qualche giorno mi sono risposta da sola.
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