Al nido, colloquio conoscitivo con le maestre di mio figlio. Una di queste era nella stanza accanto quando abbiamo partorito. Ma di lei proprio non mi ricordavo. Mi dice che di tanto in tanto i nostri compagni si trovavano in corridoio per parlare dato che si conoscevano. Quindi le chiedo che lavoro fa il marito (dato che con i nomi ho la memoria di un pesce rosso), e lei risponde: “Il Carabiniere.”
E io: “Aaahhh…ma allora è quel Carabiniere che gli ha fatto la perquisizione anni fa…”, e ridendo continuo a parlare “L’ho trovato con le mani appoggiate alla macchina, uno perquisiva e l’altro con la mitraglietta in mano! e gli dissi ‘Oh non posso lasciarti solo 5 minuti eh!?’ ” continuando a ridere.
Cala il silenzio tra le maestre che mi fissano, poi aggiungo “o magari è quel Carabiniere con cui parlava sempre in palestra?”. E lei, con tono quasi imbarazzato: “Si, il mio andava ad allenarsi in quella determinata palestra”.
Solo alla sera mi sono resa conto che questa mia affermazione sulla perquisizione, può aver fatto suonare un campanello d’allarme nelle maestre. Infatti non ho spiegato che quando accadde il fatto, ci fu uno scambio di persona perché il mio compagno guidava un modello di auto che all’epoca era usata per delle rapine in zona e la sua era identica per modello, colore e cilindrata.
Ora, a settembre mio figlio dovrebbe iniziare il nido, sempre che non mi arrivino a casa gli assistenti sociali!
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