Ieri vado al bar con la mia bimba, un bar in cui non sono mai stata, in un paesino del nord in cui mi trasferirò fra poche settimane.
Prendiamo un gelato, un caffè e una brioche, totale 5,50€, tiro fuori la carta e mi accingo a pagare.
– Inserisca il PIN per favore
– Ma cer…
PIN!? Qual è il PIN della carta???
Per gli acquisti online non me lo chiedono mai e di solito nemmeno nei negozi QUINDI NON MI RICORDO IL PIN DELLA CACCHIO DI CARTA.
E non ho banconote.
Ok, chiamo mio marito.
– Amore puoi passare a portarmi i soldi?
No non può perchè è nel pieno dei lavori per la casa nuova e ci metterebbe almeno mezz’ora ad arrivare e nel frattempo dietro di me c’è una piccola coda di gente.
Guardo la tizia dietro al bancone.
Lei guarda me.
Io guardo lei.
Respiro.
– SIGNORA SONO MORTIFICATA NON RICORDO IL PIN NON HO SOLDI MA ABITO QUA VICINO SE MI DA 2 MINUTI CORRO A PRENDERE I SOLDI E TORNO SUBITO MI PERDONI LA PREGO (leggetelo urlando e piangendo)
La signora mi guarda con un sorrisino come per dire “Si si certo, ci credo proprio che ora torni, mi vuoi fregare brutta terrona ladra di brioche” (*) ma mi lascia andare comunque.
E niente, mi sa che non ci posso tornare più in quel bar.