Sono dal parrucchiere, mentre mi lava i capelli.
“Giù?” Lo sento chiedere.
Incasso più che posso il collo nel lavandino.
“Giù!” Grida più forte, in tono perentorio.
Scivolo col corpo verso il basso, la testa che sfugge quasi dalla postazione e il corpo quasi in orizzontale. “Più giù di così non posso.”
“No ma non ce l’avevo con te, stavo chiamando Giuseppe!”
Ah.
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Se chiamava invece Susanna con il suo diminuitivo facevi la verticale poggiando con la testa sul lavandino o ti aggrappavi al soffitto come una kunoichi?
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