A quel punto mi decisi a chiamare l’ADAC, cioè l’ACI tedesca, cosa che avrei voluto evitare perché mi costava 100.000 lire, ma alla fine fui costretto. Dopo venti minuti arrivò il camion dei Ghostbusters, ne discese un tipo con la tuta di SuperMario il quale guardandomi con la consueta umiltà dei tecnici tedeschi mi fece capire che avrebbe individuato il problema in pochi nanosecondi.
La mia macchinetta subì varie TAC ed encefalogrammi, con il camion dell’ADAC che si illuminava come l’astronave di ET. Tutto inutile. Il tipo dell’ADAC, scornato, rifiutò di farsi pagare e, anzi, offrì di trainarmi fino alla più vicina concessionaria della Lancia.
Così fece e, visto che ormai era mezzanotte, io decisi di dormire lì perché non era il caso di spendere soldi in alberghi. Passai quindi la nottata in macchina quando, alle prime luci dell’alba, verso le 6.30, nel torpore mi si aprì un flash: “Cazzo, il bottoncino!”.
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