Questo comportamento continuò per un bel po’ finché un giorno, quando la maestra non c’era, svuotai il mio zaino dei libri e dei quaderni perché la mia merendina era schiacciata. Lui si posizionò dall’altro lato del mio banco e tirò fuori quel “cosino”. Non so cosa mi abbia fatto scattare in quel momento, ma presi tutti i libri e i quaderni tra le mani e li scaraventai sulla punta del suo “cosino”. Lui cadde a terra e diventò paonazzo, evidentemente soffriva.

Quando la maestra tornò lo trovò a terra con le mani sui pantaloni, e nessuno disse nulla su ciò che era successo. Anche lui non rivelò nulla. Da quel giorno non ha più ripetuto quell’atteggiamento e ad oggi so che è diventato prete.

Forse, in qualche modo, è colpa mia.