Nel corso dell’anno, con alcuni miei colleghi, altrettanto incapaci di (o anche semplicemente non propensi a) memorizzare, si parla dei corsisti come quando alle superiori si parlava (tra studenti) dei professori (“Il cog!i0nazzo”, “La gatta m0rta”, “La str0nza immane”, “Il b0nazzo imb&cill&”, “La leccamulo” eccetera). Da un lato mi sento idi0ta (e str0nza, certamente), ma dall’altro mi consolo perché non faccio fatica a immaginare come loro chiamino noi.