Penso “mo mica mi posso cambiare con questi che stanno qua!”
E aspetto.
Nel frattempo mi cambio le scarpe, mi levo il giacchetto, prendo le cose che metterò in tasca durante il turno, mi lego i capelli.
Questi non vanno via e sperando che non si girino mi cambio velocemente la maglia.
Faccio per piegarla e metterla a posto quando uno specializzando si affaccia e mi fa “guarda che il bagno è libero se ti vuoi cambiare.”
Lui mi guarda un po’ strano perché ero mezza cambiata e mezza no.
Io in quel momento mi rendo conto che c’è un bagno.
Avrei voluto una botola.
Per due giorni mi sono cambiata letteralmente in uno spazio pubblico, con una porta che non si chiudeva quindi poteva entrare chiunque.
Sono stufa di essere me.