Dopo un altro quarto d’ora ci fermiamo ancora.
Annuncio dell’autista: VENEZIA TRONCHETTOOOO!
Ohmmerda. Impallidisco: allora esisteva davvero.
Ho mandato a sperdersi per Mestre una povera turista innocente alle cinque del mattino.
Prendo coraggio, intercetto lo sguardo dell’autista e alzo la mano timidamente, come una scolaretta di prima elementare.
“Mi scusi?”
“Sì?”
“La ragazza vicino a me è scesa alla fermata sbagliata. Doveva scendere qui.” Se avessi avuto il pomo d’Adamo, avrebbe fatto su e giù.
Autista tipicamente di Bolzano: “E vabbuò”
“Come VABBUÒ? Come farà ad arrivare qua?”
“Eh, in qualche modo ci arriva, a me che me ne fott!” E riparte.
Buona Vita a voi che non avete gente sulla coscienza.

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