Mi autodenuncio!
Matrimonio di amici in ottobre. Io tra i migliori amici degli sposi; presente una folla di parenti sconosciuti. Tra i miei amici presenti, c’è una ragazza bassina, vestita in rosso scuro ed altri accessori che non ricordo. Comunque non passava inosservata. Aperitivo lungo ed alcolici siamo all’esterno del ristorante. Dopo svariati brindisi fatti anche alla salute delle piante nei vasi – e tuttavia non avevano compromesso minimamente la mia lucidità – mi metto a cercare questa ragazza, Giulia, anche lei gran bevitrice, per proporre un altro brindisi. Mi faccio largo tra i capannelli di invitati.
La trovo, ad un tavolo di robe salate. Vedo lo stesso vestito rosso scuro, è lei di spalle. Mi avvicino di soppiatto con il flûte in mano, attirando l’attenzione di qualche altro invitato e mimando col dito sulla bocca di fare silenzio.
Le arrivo dietro, non sembra essersi accorta di niente. Premessa non necessaria ma che condisce bene la mia confessione: sono un mezzo armadio.
Con uno scatto le metto le mani alla vita e le dico a voce alta: “Sempre a strafogarti eh?”.
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