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Durante il periodo delle medie, sono stato spedito dal mio paesino di provincia al capoluogo di provincia per frequentare la scuola in città, una realtà completamente nuova e lontana anni luce. Ci sono centinaia di ragazzi (la scuola era di preti), e ciò che imparo a scuola (non solo tra i banchi) in città, verrà visto in paese mesi o anni dopo.

Dopo l’orario normale, ci fermavamo a mangiare (non male), poi 30 minuti di gioco e dalle 14 alle 16.30 ci fermavamo (non era a scelta libera 🤣😅) per fare i compiti con l’aiuto degli educatori. All’inizio i miei genitori venivano a prendermi, ma ogni volta era dispendioso e oltretutto lavoravano in proprio e dovevano badare anche al mio fratellino di due anni. Quando il mio fratellino finì al nido, sempre in città, io (tramite conoscenti) andavo e tornavo da scuola tramite pulmino (servizio offerto da varie scuole della zona, tutte di preti casualmente 🤔). Eravamo nove o dieci ragazzini a rotazione di vari paesi raccattati e scaricati nei vari istituti.

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Redazione

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