La vendetta è un piatto che va servito tiepedo.
Vengo contattato da una azienda per un ruolo importante.
Primo colloquio con il CEO e la HR MANAGER, secondo colloquio con la figura che dovrei ricoprire in quanto lui dimissionario (capo manutenzione e produzione)
Decidono di farmi fare una prova di una settimana ma a due condizioni:
– Stare in produzione per vedere la realtà e le procedure del settore alimentare.
– Non far sapere alle maestranze (17 persone) con cui avrò contatto che sarò il loro futuro capo.
Ho iniziato lunedì, da subito uno sbarbatino sulla trentina abbastanza strafottente, mi chiede come mai faccio tante domande relative al processo produttivo e mi prende di mira con sguardi da sfida tipiche dell’ometto medio che va in giro col metro dicendo che ce l’ha più lungo, insomma spocchiosello.
Oggi mi si avvicina mentre stavo studiando una delle macchine presenti in produzione e se ne esce cosi:
” ALLORA RAGAZZO, TE LA SENTI O NO DI LAVORARE QUI??”
I particolari rilevanti sono due, uno che ho 43 anni e ho iniziato a lavorare quando lui graffiava le porte col girello, l’altro è che quando mi chiamano “ragazzo” mi offendo peggio di una donna quando le fanno notare che è ingrassata o ha qualche ruga in più.
Ho tirato un bel respiro profondo e ho pensato quando verrò presentato come il suo capo.
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