Mia figlia girata con le cuffie verso la TV mentre ballava nel silenzio un video non proprio da oratorio, a fianco alla montagna di panni il mio pc di lavoro aperto, montagne di fogli sparsi, ecc. Il diacono si guarda intorno, io imbarazzata rossa paonazza. Mi guarda basito e mi chiede: “Ma va tutto bene? State tutti bene?”.
Effettivamente poteva sembrare la scena di un delitto dopo lunga colluttazione .
“Ehmmm sì, tutto bene”.
“Sei sola in casa? Magari se ci sono i tuoi familiari chiamali cosi preghiamo insieme”.
Chiamo mio marito che era al piano di sopra che, non avendo sentito che l’intruso non era mio padre mi urla di rimando di lasciarlo dormire. Il diacono allora che conosceva mio figlio come ragazzo timorato di Dio mi chiede se è in casa. Chiamo mio figlio. Di tutta risposta ottengo dal piano di sopra urla disumane: “Non mi rompete che sto finendo questi maledetti compiti!” Io sempre più imbarazzata… “Scendi che c’è il diacono!”, ma nulla.
Il diacono si rassegna e comincia con “Preghiamo! Padre…ecc ” e io mi raccolgo in silenzio pensando alle figure con figlia che intanto accortasi della presenza estranea aveva tolto le cuffie e si era raccolta in preghiera mentre alle sue spalle immagini edificanti scorrevano alla TV . Minuti interminabili.
E niente vado a Messa da un anno in un’altra Chiesa dove sono una sconosciuta.
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