Lavoravo da poco in un bar, prima volta che facevo quel tipo di lavoro.

Solitamente c’era sempre il capo a cui potevo chiedere delucidazioni. Ma in quel momento non c’era.

“Un ginseng in tazza piccola”.

“Certo, lo preparo subito”. 30mila tasti, dai, ce la posso fare.
Lo premo.
Esce.
Colore più chiaro di come lo ricordavo. Mah, sarà questa macchinetta che lo fa così. Io lo servo lo stesso, al massimo il cliente mi dirà qualcosa.

“Prego”.
Lui beve. Lo guardo perplessa. Gli chiedo: “Com’è? Buono?”.

“Sì”.

Evvai! Andata. Paga. Il dubbio resta.

Il cliente rimane a chiacchiere con amici. Arriva il capo e gli chiedo: “Come si fa il ginseng?”- Me lo spiega, e poi gli domando “E questo tasto a che serve?”.

“È il risciacquo della macchinetta”.
Sipario.

Il vero ginseng è stato offerto subito dopo.
Da allora il tipo quando veniva aveva lo sconto sul risciacquo della macchinetta.

Il cliente non è stato male.

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