Anni fa ho accompagnato mia nonna all’aeroporto di Linate.
Siccome era parzialmente disabile mi diedero il permesso di accompagnarla al gate. Era l’ultima a salire a bordo e quindi la salutai.
Mi ritrovai da sola nell’atrio dei gate, io e un solo signore seduto tranquillo per i fatti suoi.
Per andare via gli passai accanto e, oh mia sorpresa e felicità! Lo riconosco! Esclamo: “Oh signor Greggio che piacere incontrarla, io la seguo sempre a Striscia, mi piace tantissimo quello che fa a teatro, e bla bla e bla bla…”.
Lui impassibile mi guarda e mi fa: “Guardi, mi dispiace ma non sono io”.
Mi viene un colpo, e probabilmente impallidisco, se ne accorge pure lui e penso: “Ma và sto str… è lui e non vuole essere disturbato”.
Allora gli dico: “Ah, mi scusi allora”. Giro i tacchi, ma mentre mi allontano mi chiama: “Signora, signora… guardi chi sono io…”
Tira fuori la sua carta di identità, leggo.
Vincenzo Iacchetti.
Il resto ve lo lascio immaginare.
Devo dire che è stato carinissimo e ogni volta che lo vedo in tv ripenso a questo episodio accaduto nel lontano ’95.
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