La gaffe con la maestra delle elementari

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Mi sorride e sospira dispiaciuto, io entro (e perché mai poi) in imbarazzo per essere sempre così emotiva e per non scoppiare in lacrime esordisco con un: “E vabbè… e anche questa è fatta”, così… con il tatto di un serial killer.

Un nanosecondo dopo mi rendo conto dello sguardo un po’ stranito del mio ex compagno, saluto e vado via.

Ho rimuginato sulle mie azioni presenti per ripetermi come un mantra: “Ma che male c’è se sei una piagnona? Era un momento triste, perché dovevi nasconderlo? E poi come? Tirando fuori come al solito frasi sconnesse, esagerate o fuori luogo?”.

E lì ho ripensato a quel primo giorno di scuola. Ho iniziato e chiuso in bellezza con la mia amata maestra.

Quello che mi consola è che mi conosceva benissimo e si starà facendo ancora grasse risate a ripensare a quella bambina timida che scoppiava in lacrime ad ogni recita.

Quella bambina che non ha mai abbandonato però.

Solo che mae’, perdonami, ma per quanto tu mi abbia sempre incoraggiato sono rimasta una frana.

Però avevi ragione: “Un giorno ci riderai su”, a io ci rido, però polla sono rimasta.

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Redazione

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