Tra l’altro guardandolo un po’ meglio era chiaramente un tossico allucinato, quindi mi chiedo come sia possibile che il mio cervello l’avesse registrato come molto carino, dubitando non solo della mia capacità di capire la realtà ma anche della mia vista.

Fine quindi del mio sogno d’amore, ma purtroppo non di questa storia triste.

Arrivo a casa molto turbata e con tutto il supporto dei miei fantastici genitori chiamiamo la polizia, che arriva immediatamente con una volante sotto casa mia perché volevano che io andassi in macchina con loro per perlustrare la zona, poiché ragionevolmente il delinquentello era ancora nei paraggi e io avrei potuto aiutarli ad identificarlo con le mie grandi capacità di comprensione del mondo appena dimostrate.

Quindi salgo con mio papà sulla volante della polizia, nel frattempo si era radunato davanti al mio palazzo il solito crocchio di comari di quartiere. Che imbarazzo, sembrava proprio che mi stessero arrestando e io, vergognandomi di non so che cosa (dato che ero io la vittima), salgo sulla volante con lo sguardo basso e l’espressione cupa proprio come fanno i malviventi che si vedono nei telegiornali quando vengono beccati, dando alle comari di quartiere nuovo materiale per il loro chiacchiericcio molesto.