Ci troviamo per cena a casa di uno degli amici, e dovevamo ancora decidere chi avrebbe avuto il coraggio di andare in diretta, a perculare tutti, e in che modo.
Decidiamo che toccava a me.
E mi sarei dovuto inventare cosa dire.
Ok, ce l’ho, dico. Ma non ve lo dico, lo scoprirete in diretta.
“Non farti denunciare eh che il numero di telefono è il mio”, dice il padrone di casa (non avrebbero chiamato un cellulare ma il numero di casa appunto).
No tranquillo.
Complici due bicchieri durante la cena e qualche sigaretta che faceva ridere, arriva il momento.
Prendo una sedia e vado a posizionarmi lungo il corridoio, postazione telefono fisso a filo di quelli antichi, tipica cosa da casa di studenti.
Gli altri sono barricati in sala da pranzo, trepidanti davanti la TV in un silenzio da rigori mondiali.
Il telefono squilla, rispondo, è il centralino di Loveline che mi avvisa che dopo pochi secondi sarei andato in onda, e si raccomanda vivamente di aspettare che il mio intervento finisca e venga passato di nuovo al centralino, per non chiudere la chiamata in diretta, il che avrebbe causato un fastidiosissimo tu-tu-tu-tu.
Ok, dico, non si preoccupi ci mancherebbe.
Vado in diretta. Improvviso.
Ciao come ti chiami?
Ciao sono NomeFalso, da Bologna, ecc
Prego dicci di cosa volevi parlarci.
No io volevo solo chiedere, oddio forse è un po imbarazzante eh, però, sapete io sono un appassionato di manga eh ecco, non so come dire, mi capita spesso di mast**barmi coi manga. Cioè è una cosa capitata per caso però capita sempre più spesso.
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